Rc specializzandi: l’esenzione assicurativa non è scontata
Obbligatoria o no la copertura assicurativa contro i rischi da responsabilità professionale medica? Per gli specializzandi c’è qualche ansia dopo l’avvio dal 14 agosto dell’obbligo per tutti i medici tranne i dipendenti del Ssn, esentati dal decreto legge 90 sulla Pubblica amministrazione che obbliga le Aziende ospedaliere a provvedere alla copertura. A dire il vero, i medici specializzandi sono a loro volta esentati dal decreto legislativo 368 del 1999 che all’articolo 1 comma 3 prevede una copertura per rischi Re e infortuni fornita dall’ospedale dove esercitano. Ma l’Associazione italiana giovani medici (Sigm) rileva che il contratto di formazione non equivale a status di dipendenza. Il Dipartimento Specializzandi Sigm guidato
da Andrea Ziglio ha scritto al ministro della Salute e al presidente Fnomceo Amedeo Bianco per avere certezze; ove l’equiparazione non ci fosse, andrebbe inserita, e potrebbe farsene garante la Federazione degli Ordini. «La legge 90 parte dalla riforma delle regole per i dipendenti della Pa – dice Ziglio -ma il rapporto del medico specializzando è con l’Università che lo paga con risorse del Ministero dell’Istruzione e non con risorse del Fondo sanitario nazionale stanziate dall’ospedale, come invece avviene per i medici strutturati degli ospedali e anche per gli specializzandi di molti
stati UE; ricordo come in Germania e Svizzera, a sostenere lo specializzando sia l’azienda di appartenenza. Invece al momento non siamo in grado di dare certezze agli specializzandi italiani sull’esenzione – al pari dei medici dipendenti Ssn – dall’obbligo di stipulare polizza Rc professionale. Un parere ministeriale servirebbe». Di polizza non ci sarebbe certo bisogno se la formazione in futuro avvenisse entro un contratto di dipendenza dal Ssn. «Noi non siamo contrari all’inserimento degli specializzandi nelle strutture dei servizi sanitari regionali, possibilità peraltro già prevista dalla rete formativa – precisa in inerito Ziglio – ma la formazione nelle scuole di specialità deve rispettare degli standard di cui si fa garante il Ministero
dell’ Istruzione. Inoltre va garantito che gli specializzandi non siano usati in sostituzione di medici dipendenti per tappare i buchi generati dal blocco del turnover.
Sigm ritiene in tal senso preliminare un rafforzamento dei poteri dell’Osservatorio nazionale per la formazione medico-specialistica e degli osservatori regionali».